P.N.R.A. - Programma Nazionale Ricerche in Antartide – Informazioni e curiosità

a cura di Luciano Blasi I0JBL

 

 

Il PNRA (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide) nasce nel 1985 con una legge dello stato, la 184. Questa legge, successivamente riformata, genera una organizzazione in cui ciascun ente di ricerca ed Università nazionale può partecipare al Programma contribuendo con le sue competenze e le sue specificità. I programmi di ricerca vengono validati da una Commissione Nazionale ed attuati poi nell'ampia area Antartica e sub antartica.

In Antartide gli scenari in cui si muove il PNRA sono sostanzialmente due. Il primo è il Mare di Ross, nel quale si svolgono principalmente ricerche oceanografiche,il secondo, invece è nel continente vero e proprio e riguarda un ampio spettro di attività scientifiche, dalla telemedicina alla climatologia, dalle scienze della Terra all'Astrofisica.

Le attività che si svolgono nel continente hanno uno scenario operativo che può essere idealmente identificato in un triangolo (vedi slide) equilatero, con lato di circa 1200 km. e che ha ai suoi vertici le basi italiana (Mario Zucchelli, ex Baia Terra Nova), francese (Dumont D'Urville) e Italo-Franco-Europea (Concordia). Esistono anche altre attività minori, svolte in altri luoghi interessanti per la ricerca e anche per i radioamatori (tipo il punto triplo di Bouvet).

I collegamenti logistici tra queste realtà operative, avvengono o attraverso aerei ad ala fissa De Havilland Twin Otter (vedi foto) con sci; aerei che hanno la caratteristica di avere brevi spazi di decollo ed atterraggio oppure, principalmente sulla tratta DDU-Concordia, attraverso convogli formati da trattori e slitte.

 

rimanendo però nel settore squisitamente aereonautico, i Twin Otter hanno range operativi non sufficienti per coprire in tratta unica tutti i 1200 km di distanza tra le basi, e quindi è stato necessario creare dei punti intermedi con buffer (riserve) di cibo e, soprattutto, carburante nei quali rifornirli durante la missione.

 

Uno di questi siti è stato battezzato con grande fantasia Mid Point (punto di mezzo). Lì c'è una "mela" (igloo di ABS e poliuretano espanso) che ha al suo interno anche un NDB e una AWS. L'NDB è un radio beacon non direzionale, che trasmette continuamente in CW un identificativo tale da essere da guida per i radiogognometri del volo a vista. L'AWS invece è una stazione meteo automatica che, Essendo il luogo non presidiato, trasmette i dati meteo da terra per far conoscere a chi si avvicina in aereo, le condizioni meteorologiche nel sito.

 

Aereo Twin Otter a Browning Pass

 

In Antartide non tutti i siti sottoposti a georeferenziazione hanno nomi di fantasia o sono dedicati alla memoria di personaggi famosi. È un po’ come succede con gli asteroidi, che sono identificati da delle sigle alfanumeriche.

In particolare i Dome (luoghi nei quali, a causa delle caratteristiche morfologiche del continente sottostante, viene favorito l'accumulo di nevato fino a raggiungere anche chilometri di spessore di solo ghiaccio) vengono individuati con le lettere dell'alfabeto. C'è quindi Dome A, Dome B, Dome C etc.

Nel punto intermedio tra BTN (Terranova Bay, ovvero la base italiana Mario Zucchelli) e DDU (Dumont D’Urville, ovvero la base francese), c'è un Dome individuato dalla lettera C3, che ha equipaggiamenti simili al buffer di Mid Point.

C3 in inglese si pronuncia SITRÌ e a questo nome è legato un aneddoto.

I responsabili di Sala operativa a BTN sono sempre ufficiali piloti, essendo gran parte del lavoro svolto con velivoli di vario genere. I primi a misurarsi con questo compito furono gli ufficiali più esperti e anziani della 46^ aereo brigata di Pisa, di cui fa parte il 50^ gruppo che è formato dai C130. Ora, pare che a Pisa ci fosse una nota fanciulla dedita al mercimonio amoroso, che si chiamava appunto SITRY.

Battezzare con qualche ammiccamento, il luogo con il nome di una nota peripatetica fu immediato!

 

A Mario Zucchelli Station gli aerei atterrano sul pack marino fino ai primi di Dicembre. Dopo quella data i voli vengono sospesi, un po’ per la temperatura e un po’ perché la polinya si allarga (la polinya è una zona di mare che rimane sempre aperta anche d'inverno ed è importante perchè da ai pinguini la possibilità di sopravvivere. D'inverno infatti il pack si chiude per centinaia di km. e i poveri animali devono avere la possibilità di andare in acqua per nutrirsi) rendendo il pack non più sicuro per fare atterrare gli aerei.

 

Pista atterraggio sul pack a Thetys Bay

 

Ci si sposta quindi al Browning Pass, vedi immagine, dove come di consueto c'è un campo di sosta e un buffer di carburante. Bisogna infatti immaginare che in Antartide, anche a pochissimi km. Dalla base, se viene il tempo cattivo, si è veramente isolati. Tutte le location operative hanno quindi ricoveri e riserve per la sopravvivenza. Non solo cibo ma anche coperte termiche, fornelli, generatori, piccole stufe.

 

Baia Terra Nova vista dal satellite

 

 

Base Concordia incede nasce da una cooperazione Franco-Italiana nell'ambito del progetto EPICA

 

Di seguito, alcune immagini del campo di montaggio e della Stazione Concordia, così come appariva nel 2001 durante le fasi della sua costruzione.

 

Logistica delle trasmissioni radio

 

Comunicazioni presso la Base Antartica Italiana Mario Zucchelli.

Le telecomunicazioni e in particolare le Onde Corte hanno un ruolo centrale nei sistemi di telecomunicazione delle Basi Antartiche. Nel caso della Stazione Mario Zucchelli le antenne si trovano su una collina che sovrasta la Base a circa un km in linea d'aria dalla stessa. Si tratta di due antenne rombiche sorrette da tralicci in media alti 25 metri (il terreno non è in piano), bidirezionali e di una Spyracone della Granger (i curiosi che ne vogliono vedere una simile la possono ammirare presso la stazione dei Carabinieri de La Storta sulla Cassia).

Si tratta di una antenna omnidirezionale che può trasmettere in doppia polarizzazione, contemporaneamente, sia orizzontale che verticale.

 

I collegamenti tra la Base e il campo antenne avvengono con due modem statistici per i controlli e con delle linee dedicate per le basse frequenze. Provammo ai tempi dei tempi anche dei ponti a Microonde che però, nonostante la vicinanza, a causa della mancanza di visibilità ottica, funzionavano male e furono abbandonati.

 

L’operatore radio, ha davanti a se due pulsantiere, niente VFO e molte complicazioni per usare lo split, perché dovrebbe utilizzare le memorie del R6S (cosa non banale e poi comunque monocanale).

 

 

 

Vecchia e nuova sala radio di BTN, il sottoscritto nello shelter HF a Campo Antenne e una immagine curiosa di quello che bisogna fare per stendere il cellflex da 7/8" tra gli scogli del campo antenne.

 

Shelter HF a campo antenne
Shelter HF a campo antenne
Vecchia sala radio
Vecchia sala radio
Nuova sala radio con I0JBL nello shelter HF
Nuova sala radio con I0JBL nello shelter HF
Stesura cavi
Stesura cavi

Links utili:

http://www.gdargaud.net/Antarctica/Glossary.html Glossario dei termini “antartici”

http://www.pnra.it/home.html Sito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide

 

Un ringraziamento a Luciano I0JBL per il permesso di pubblicazione.

 

73 de Giovanni IW7DOL