Mario Muñoz Monroy, radioamatore e rivoluzionario

Mario Muñoz Monroy (1912-1953) fu un medico cubano che partecipò  al tentativo di assalto alla caserma Moncada (il primo atto della Rivoluzione Cubana contro la dittatura di Batista).

Iniziò gli studi di medicina presso l'Università de L'Avana durante 1934-1935 in un momento di grande agitazione politica durante il governo di Gerardo Machado.

Si diplomò nel 1942 e praticò la professione nella sua città natale di Colon.

Munoz faceva parte del partito ortodosso e, nel 1952, a seguito del colpo di stato di Fulgencio Batista, decise di aderire a quello che sarebbe diventato noto come la Generazione del Centenario, sotto la guida di Fidel Castro.

Il giorno dell’assalto alla Caserma Moncada, nel tentativo di prendere l'Ospedale Civile "General Saturnino Lora" a Santiago de Cuba, Munoz fu stato arrestato insieme a due compagni.

Lungo il percorso, dopo essere stato allontanato dal resto del gruppo, su ordine degli ufficiali, fu colpito alla schiena e ucciso vigliaccamente.
La sua morte avvenne il 26 luglio, il giorno del suo compleanno. Oltre a servire come medico, Munoz aveva inizialmente l'incarico di guidare il manifesto rivoluzionario e di proclamare lo sciopero contro il corrotto dittatore Batista (sostenuto dagli americani e in stretti rapporti con la mafia).

 

Tra le molte virtù che lo caratterizzarono, il dottor Mario Muñoz trovò nella radio una passione che sarebbe stata molto utile ai Giovani della Generazione del Centenario per la messa in opera di un trasmettitore di onda corta con l'obbiettivo di propagandare la lotta contro la dittatura di Batista. Tutto sembra indicare che la inclinazione del medico di Colòn verso le onde hertziane nacque quando suo padre, Marcelino, portò a casa uno dei primi ricevitori radio conosciuti nella sua citta' natale.

 

 

Speaker in una radio commerciale di Colòn

Vedendo interrotti i suoi studi di Medicina nella Università di L'Avana, a causa della lotta contro il machadato, il giovane studente tornò a Colòn.

 

 

Oltre ad aiutare suo padre nel suo studio fotografico, agli inizi del 1933 lavorava come speaker nella stazione CMGI, situata in cima alla Casa Grande (località nei pressi di Cienfuegos), nella quale fece incursioni anche come cantante di tango. Successivamente lavorò come annunciatore nella stazione Radio Menocal. Questo accrebbe il suo interesse per un mezzo di comunicazione  tanto vitale.

 

 

Dopo essersi laureato in medicina ed aver installato il suo studio nella casa acquistata in calle Diago n.74, che oggi porta il suo nome, Mario Muñoz superò nel 1949 gli esami teorico-pratici e ottenne la patente come radioamatore di classe B. L'anno successivo raggiunse la classe A che gli permetteva di trasmettere in qualunque tipo di banda e di frequenza di onde corte.

 

 

Oltre ad utilizzare i suoi strumenti, fra questi il potente trasmettitore da 1 KW di potenza con due tubi 807 e una radioricevente Hammarlund HQ-129, applicava le sue competenze di radiotecnico. Come prova di ciò abbiamo uno schizzo autografo che utilizzò per convertire le sue bobine alla banda di 15 metri.

 

 

Comunicazioni con Cuba e con altri paesi

Muñoz Monroy stabilì legami con colleghi delle sei province di quei tempi e scambiò per posta le QSL. Fra questi Eugenio Diaz de Villegas e Valentin Villareal, entrambi di Cienfugos, furono fra i più assidui.

 

 

Riguardo alla città di Matanzas, le persone con le quali stabilì rapporti intensi di amicizia furono, fra gli altri: Pablo de la Paz (CO5RP) del centro di España, nel Perico; Juan Hurtado de Mendoza (CO5CN), di Cárdenas; José Ramón Enríquez (CO5JE), Edith Villalonga (CO5EV); Félix Casas (CO5FC), della città di Matanzas.

 

 

Una prova del legame che sentiva nei confronti di questa passione è che dal 5 di gennaio del 1952 al 18 di luglio del 1953, l'attivo operatore della CO5MM stabilì comunicazioni con 145 stazioni di radioamatori di 35 paesi.

 

 

18 luglio: l'ultimo contatto

Vale la pena sottolineare che questa ultima trasmissione, otto giorni prima dei successi del Moncada, la stabilì con il trasmettitore di CM2TV, Miguel Santana Chavez di L'Avana.  Secondo quanto racconta Gustavo Hernandez Alvarez, rivoluzionario molto vicino  a Munoz, alcuni giorni prima del 26 luglio, il medico, molto preoccupato, gli disse: “sto per lasciare l'ambulatorio perchè in realtà la mia mente sta altrove e non so se sono più medico che rivoluzionario o più rivoluzionario che medico”.

 

Busseremo la seconda volta

Intorno a questa data, in compagnia del suo amico Ismael Perez Ramos, che era amministratore della Compagnia Elettrica di Colòn, si recò alla stazione secondaria locale, dove il medico ottenne diversi pezzi e strumenti che gli servivano per la Rivoluzione, secondo quanto confessò riferendosi ad una radio che stava sicuramente preparando per metterla al servizio della lotta contro la dittatura di Batista.

 

In quella occasione disse a Perez Ramos: “andiamo a colpire la Repubblica di San Antonio a Maisi e busseremo la seconda volta, a costo della vita di tutti”. Parole profetiche che successivamente si avvereranno nel Moncada.

 

di

Giovanni Polo